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Nek, la verità su "Laura non c'è"

Immagine del redattore: ViKingSo MusicViKingSo Music

Sono passati quasi 28 anni da quel 18 febbraio 1997 quando un giovanissimo Nek esordiva a Sanremo con Laura non c’è, una delle sue canzoni rimaste più iconiche. Ora, dopo tutto questo tempo, è lui stesso a rivelare al Corriere della Sera cosa si celava dietro quel brano: una storia vera.

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Ha infatti raccontato:

“È una canzone autobiografica, con un riferimento molto personale. Tutti abbiamo incontrato una Laura nella nostra vita, è un’esperienza vissuta da tanti, il suo successo probabilmente arriva da lì. Laura ha fatto parte della mia vita e quando si è staccata da me mi è dispiaciuto: mi è rimasto l’amaro in bocca. Non l’ho più rivista”.

Da allora Nek ha voltato pagina ed è felicemente sposato con Patrizia Vacondio dal 2006. I due nel 2011 hanno avuto una figlia, Beatrice.


Nella loro famiglia c’è anche Martina Imarisio Neviani che è nata da una precedente relazione di Patrizia ma che al cantante è legatissima, tanto da avere anche il suo cognome. Non per nulla quando lo scorso giugno si è sposata, Martina ha avuto due persone che l’accompagnavano all’altare: il padre biologico e lo stesso Nek che l’ha definito come

“uno dei momenti più emozionanti della mia vita”.

Nek ha anche ripercorso gli esordi non semplici, a partire dal primo concerto nel 1992:

“Davanti a 15 persone, tutti miei amici. Suonavo con le basi ma il registratore si mangiò il nastro e la mia performance finì miseramente dopo 30 secondi.

Nonostante questo:

Ci sono stati momenti difficili, ma non ho mai pensato di non farcela”.

E infatti il successo è arrivato, tale da fargli perdere anche la testa:

“Nel nostro mondo c’è tanta pressione: viaggi tanto, fai un lavoro molto stressante, tutti si aspettano tanto da te. E soprattutto quando si è giovani può succedere anche di perdere il senso della misura. Ricordo che una volta dovevo essere ricevuto dal Papa per un concerto di Natale, arrivavo dagli Stati Uniti ed ero in forte ritardo, il Papa stava cominciando l’udienza generale e io – in un delirio di onnipotenza – dissi al mio discografico: ‘chiedete al Papa di aspettarmi’. Ecco, lì ho un filino esagerato”.
 
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(fonte 105.net)



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