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ERMAL META: il dolore è poesia

La storia di Ermal Meta è un racconto di resilienza, talento e passione, un percorso artistico e umano che lo ha portato a diventare una delle voci più autentiche e riconoscibili del cantautorato contemporaneo italiano.


Biografie ViKingSo Music Your Personal Sound Selector

Nato il 20 aprile 1981 a Fier, in Albania, la sua infanzia è stata segnata da un difficile contesto familiare.


All'età di 13 anni, si è trasferito in Italia, a Bari, insieme alla madre e al fratello, un trasloco che ha rappresentato un'opportunità di rinascita e, al contempo, l'inizio di una lunga e complessa integrazione.


Nonostante le difficoltà iniziali, la sua passione per la musica, coltivata fin da piccolo, è diventata il suo principale strumento di espressione e di salvezza.


I primi passi e la gavetta

Prima di intraprendere la carriera solista che lo ha reso celebre, Ermal Meta ha fatto una lunga e formativa gavetta. Il suo percorso inizia con la band Ameba 4, che lo vede protagonista come chitarrista, per poi formare il gruppo La Fame di Camilla all'inizio degli anni Duemila.


Con questa formazione, pubblica tre album tra il 2009 e il 2012, partecipando anche al Festival di Sanremo nella sezione "Nuove Proposte" nel 2010. Nonostante l'esperienza non si sia conclusa con una vittoria, ha rappresentato un banco di prova fondamentale per affinare le sue capacità di autore e interprete, gettando le basi per i successi futuri.


La svolta come autore e il trionfo da solista

La consacrazione di Ermal Meta come autore è arrivata negli anni successivi, quando ha firmato brani di successo per alcuni dei più grandi nomi della musica italiana. La sua penna ha dato vita a hit per artisti del calibro di Marco Mengoni, Patty Pravo, Emma Marrone e Francesco Renga, dimostrando una versatilità e una sensibilità uniche nel cogliere le sfumature emotive di ogni artista.


Il vero e proprio decollo della sua carriera solista è avvenuto nel 2016 con la partecipazione al Festival di Sanremo, dove ha presentato il brano "Odio le favole" nella categoria "Nuove Proposte", conquistando il terzo posto e il prestigioso Premio della Critica "Mia Martini". Il suo album d'esordio, "Umano", ha confermato la sua forza come cantautore, e l'anno successivo ha bissato il successo a Sanremo con "Vietato morire", arrivando sul podio e portando a casa il Premio della Critica per la seconda volta consecutiva.


La consacrazione e l'evoluzione artistica

Il 2018 segna il culmine del suo percorso artistico: in coppia con Fabrizio Moro, vince il Festival di Sanremo con il brano "Non mi avete fatto niente". La canzone, un inno toccante contro il terrorismo e la violenza, ha commosso il pubblico e ha avuto un forte impatto sociale e mediatico.


Il trionfo a Sanremo ha consacrato Ermal Meta come uno dei cantautori più influenti e amati della sua generazione, capace di affrontare temi complessi con una sensibilità rara e una scrittura mai banale.


Oltre al successo sanremese, l'artista ha continuato a esplorare nuove strade musicali, pubblicando album che hanno consolidato il suo stile unico, un mix di pop-rock e cantautorato d'autore.


I suoi testi, spesso autobiografici, parlano di fragilità, riscatto, amore e dolore, creando un legame profondo e autentico con il pubblico. Con il suo talento e la sua onestà, Ermal Meta ha dimostrato che la musica può essere un ponte tra culture e un potente mezzo per veicolare messaggi di speranza e umanità.



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