Francesca Michielin a Cuore Aperto: "I Difetti e le Cicatrici Sono Parte di Me"
- ViKingSo Music
- 24 giu
- Tempo di lettura: 4 min
Francesca Michielin, una delle voci più originali e apprezzate del panorama musicale italiano, ha scelto di aprirsi senza filtri nel podcast Non lo faccio X Moda, condotto da Giulia Salemi.

Con una sincerità disarmante, la cantante ha condiviso il suo percorso personale e professionale, ripercorrendo anche un periodo particolarmente difficile in cui ha seriamente pensato di abbandonare la musica, sentendosi intrappolata in un ruolo che non sentiva più suo.
"Non mi sentivo più un’artigiana, mi sentivo un soldatino che faceva le cose che gli altri si aspettavano facessi, sentivo che ero in una sorta di trappola mentale che stava avendo ripercussioni sul mio fisico e sulla mia salute"
ha confessato Francesca. Un blocco creativo e fisico che l'ha portata a mettere in discussione ogni aspetto della sua vita, fino a riscoprire il valore profondo del divertimento e della libertà artistica come motore della sua espressione.
L'Accettazione del Proprio Corpo: Il Dolore Come Segnale da Ascoltare
Tra i temi più intensi e personali affrontati da Francesca Michielin, spicca quello del rapporto con il proprio corpo. Un processo tutt'altro che facile, ma che si è rivelato necessario per il suo benessere. La cantante ha raccontato di aver imparato, con il tempo, ad ascoltare il dolore fisico non come un fastidio da ignorare, ma come un prezioso segnale da decifrare.
"Ora viviamo in un mondo performativo e quando il tuo corpo prova dolore o non funziona, vorremmo anestetizzare quel dolore. Invece il dolore non va solo sedato, va ascoltato, bisogna capire cosa ci sta dicendo"
ha spiegato, offrendo una riflessione profonda sul benessere psicofisico.
Un cambiamento profondo che ha portato Francesca a smettere di considerare il proprio corpo come una macchina da far funzionare a tutti i costi, in un'ottica di pura efficienza.
"Io non l’ho trattato come un tutt’uno, lo trattavo come una cosa a parte che doveva essere efficiente. Ora, però, sono tornata ad avere un rapporto buono, mi dico che ho dei difetti, ho delle cicatrici, ma va tutto bene perché sono parte di me. Lo ascolto di più e lo assecondo di più".
Una dichiarazione potente di auto-accettazione, che celebra l'imperfezione come parte integrante della propria identità.
I Look di Sanremo e il Peso Dell'Immagine: Una Resa Non Sperata
Nel corso dell'intervista, la cantante è tornata a parlare della sua partecipazione al Festival di Sanremo e, in particolare, della canzone "Fango in paradiso", che, a sua detta, è stata messa in secondo piano dalle critiche ai suoi look. Un aspetto che ha generato in lei non poca frustrazione.
"Ci sono sicuramente diverse considerazioni da fare, ma fino a un certo punto. Il make-up e i capelli sono stati una scelta molto precisa: ho voluto mantenerli volutamente semplici. Il trucco non era estroso, ed è stato intenzionale. Sai, quando arrivano i 30 anni ho iniziato a truccarmi meno. Il mio obiettivo era proprio questo"
ha rivelato, sottolineando la consapevolezza dietro le sue scelte stilistiche.
Sulla scelta del taglio corto, che ha generato non pochi commenti, ha aggiunto con la sua tipica autoironia:
"Ho scelto un taglio giapponese perché sono una grande fan della cultura giapponese. Qualcuno mi ha chiesto: ‘Ma dove va con quel taglio?’, ma basta fare una rapida ricerca su Google per capire. Sono un po’ nerd e mi sono fatta un taglio da nerd. Tutto qui".
La parte più dolorosa, però, è legata alla resa degli outfit, che non ha corrisposto affatto alle sue aspettative, creando in lei un vero e proprio disagio.
"Credo che la resa, alla fine, non abbia reso come speravo. Ho rivisto tantissime volte le foto e i video dei fitting, e quello che ho visto lì non corrispondeva affatto a ciò che poi è apparso sul palco. Era proprio un altro corpo. Secondo me è stato un insieme di fattori: forse sono dimagrita un po’ per lo stress, la questione della caviglia, una postura non al top… magari anche le inquadrature non hanno aiutato. L’ho riguardato mille volte, e sì, mi ha creato un complesso. Lo ammetto".
Una riflessione onesta e profonda che rivela quanto anche una figura pubblica come lei, abituata ai riflettori, sia vulnerabile di fronte ai giudizi esterni e all'immagine che di sé viene veicolata.
"Anche perché, nei video dei fitting, la resa era completamente diversa. E ci tengo anche a dirlo per difendere il lavoro fatto: non che Miu Miu abbia bisogno di essere difesa, ma secondo me hanno fatto davvero un ottimo lavoro. È chiaro che io ho proposto qualcosa di particolare — non un vestito aderente o qualcosa che puntasse a valorizzare il mio fisico in modo convenzionale — ma è stata una scelta voluta".
L'intervista di Francesca Michielin è un potente promemoria che dietro l'artista si cela una persona con le sue fragilità, le sue battaglie e il suo percorso di auto-accettazione. Un racconto che rende la sua arte ancora più autentica e il suo messaggio di body positivity ancora più potente.
Cosa ne pensate delle parole di Francesca Michielin e del suo rapporto con il corpo e l'immagine? Condividete la sua visione? Dite la vostra nei commenti!
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