Gabbani e Lauro ai Ferri Corti: L'Analisi sui Giudici di X Factor 2025
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- 11 minuti fa
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Il palco della Semifinale di X Factor 2025 non ha solo messo alla prova i concorrenti, ma ha alzato la temperatura del tavolo dei giudici a livelli di ebollizione pura. Il dissing tra Francesco Gabbani e Achille Lauro è stato l'apice della tensione, un momento di sana, meritata lite che ha spazzato via la noia e la politica che spesso dominano i talent show.
E diciamocelo, al Sound Selector, le scintille piacciono da morire.

Gabbani, il puntiglioso professore, non ha perso occasione per sottolineare ogni singola imperfezione nelle scelte altrui, forte del suo PierC, un finalista tecnicamente impeccabile.
La sua comprensione della musica è inattaccabile, ma la sua pedanteria e la scarsa empatia lo rendono il giudice più noioso in assoluto.
Ha portato in Finale l'artista perfetto, ma sconta un autogol clamoroso su Michelle e una generale incapacità di stare sereno, che lo rendono impeccabile ma irritante.
Gabbani vince la gara della tecnica ma perde quella del cuore e del personaggio.
Dall'altro lato, Achille Lauro è l'Oggettivo con l'occhio clinico per l'emozione.
Il suo atteggiamento è spesso distaccato e stiloso, ma la sua gestione di EroCaddeo è stata un miracolo, portando in Finale l'anima più pura del programma.
Tuttavia, Lauro sconta i suoi flop strategici che lo hanno costretto a lottare fino all'ultimo per l'unico posto in Finale: l'errore orchestrale su EroCaddeo (Voto 6.0) e, soprattutto, l'eliminazione ingiusta della "pupilla" Layana (un talento che aveva un potenziale enorme). Il suo oggettivismo a volte si traduce in freddezza, ma il suo fiuto per l'emozione resta insuperabile.
Ma se parliamo di competitività e di visione in questa fase cruciale, il vincitore morale è Jake La Furia.
Nonostante l'eliminazione amarissima di Tomasi, Jake si è confermato il Visionario del tavolo. Ha creato la Leonessa Delia, un fenomeno in grado di dominare il palco come nessun altro, e ha difeso il suo talento con lucidità fino al finale.
L'errore strategico c'è stato (Delia e "La Notte"), ma la sua leadership e la capacità di interpretare il mercato restano ineguagliabili. È il coach che ha mostrato maggiore ferocia nel voler plasmare l'artista.
Non possiamo dimenticare Paola Iezzi, la Stratega che ha saputo ribaltare le critiche.
Il suo Glamour ha pagato: l'operazione Rob e la vittoria del Green Light in Semifinale le hanno regalato un pass per Napoli.
La sua ricerca stilistica e la ritrovata passione al tavolo (nonostante gli errori clamorosi, come l'assegnazione a Viscardi che ha fatto "rivoltare Gino Paoli nella tomba") le hanno fatto guadagnare un posto d'onore.
Il dissing in Semifinale è stato il sintomo di una competizione che ha raggiunto il suo culmine.
Eravamo lì per la musica, ma siamo rimasti incollati per la guerra tra giudici.
Per il Sound Selector, la classifica finale è: Jake La Furia (Visionario) seguito da Paola Iezzi (Stratega), con Achille Lauro e Francesco Gabbani a giocarsi il terzo posto, condannati dai rispettivi eccessi.
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