Serena Brancale: "Ho Un Modo Per Tenere In Vita mia Mamma"
- ViKingSo Music
- 21 ago
- Tempo di lettura: 4 min
La cantante Serena Brancale si confessa in un'intervista toccante sul dolore per la perdita della madre. Svela il modo intimo e originale con cui ne tiene vivo il ricordo: trasformando i suoi gesti in gif. ViKingSo Music vi racconta la sua storia, tra la gavetta, il fallimento a Sanremo e il successo ritrovato.

La scomparsa della madre nel 2020 ha lasciato in Serena Brancale una ferita profonda e un dolore che, a distanza di anni, continua a risuonare con forza. "Il mio grande dolore", confessa la cantante in un'intervista intima e toccante pubblicata sul Corriere, ripercorrendo un capitolo della sua vita che l'ha segnata profondamente.
Ma per tenere vivo il ricordo, l'artista ha trovato un modo intimo e originale che è un inno all'amore filiale: ha trasformato i gesti quotidiani di sua madre in gif, come un ponte tra il presente e i ricordi più preziosi.
"Su WhatsApp ho creato delle gif. Una di mamma che prepara le melanzane, cucinava spesso melanzane.
Un’altra di mamma che si volta e guarda fisso in camera, con sotto la scritta 'ti sto guardando', la mando a mia sorella e a mio fratello.
Se loro sono giù di morale, mando lei, che significa: 'ti sto guardando'. Non fare stronzate, sii felice. Le Gif sono un modo di tenerla in vita. Io voglio tenerla in vita".
Questo piccolo, tenerissimo gesto quotidiano è un modo per sentire la sua presenza anche nei momenti di dolore più intenso, un filo invisibile che la lega a chi non c'è più, trasformando l'arte in un atto d'amore e di memoria.
Dalla Gavetta al Successo a Sorpresa: Le Radici di Serena Brancale
Parallelamente a questa profonda esperienza personale, la carriera di Serena Brancale continua la sua ascesa, con un percorso che sembra la trama di un film.
Un successo confermato dalla sua partecipazione a Sanremo 2025 con il brano "Anema e core", dal successo virale della hit "Baccalà" e dall'uscita del tormentone estivo "Serenata", un featuring con la sua amica e collega Alessandra Amoroso.
Ma il percorso non è stato affatto in discesa. L'artista confessa di non essersi sentita del tutto a suo agio la prima volta che ha calcato il palco dell'Ariston, rivivendo quel momento con lo sguardo disincantato della Serena 25enne e impreparata:
"Mi trema la voce, la canzone è difficile, mi sento come alla verifica di latino. Vengo eliminata subito".
Un'esperienza che l'aveva portata a credere che il suo percorso nella musica fosse destinato a rimanere nella nicchia.
"Ho pensato: è finita. Insegnavo musica ai ragazzi, parallelamente facevo i miei concerti, ero però certa di rimanere nella nicchia jazz (…) lavoravo dietro le quinte, e sentivo che era il mio posto".
Per fortuna, il talento e la determinazione di Serena Brancale hanno trasformato quei dubbi in un percorso brillante, dimostrando che la perseveranza e l'autenticità premiano sempre.
Le Radici Familiari: Mamma Venezolana, Papà Pugliese e l'Amore per il Violino
Serena Brancale, classe 1989, è nata a Bari da mamma italo-venezuelana, musicista, e papà ex calciatore. La sua infanzia è stata un mix di arte e sport, sotto la guida amorevole e severa della madre.
"M’insegna flamenco, danza del ventre, balli latinoamericani. Ballavamo in camera, in salotto. A casa nostra era sempre festa".
A quindici anni la madre le impose lo studio del violino:
"Il violino me lo ha imposto mia madre. Oggi sono felice di averlo studiato, mi ha aiutato a andare a tempo, a capire le note. Mi ha insegnato a leggere uno spartito".
Una disciplina che, pur tra i litigi (a 15 anni si ammalò di epatite B per evitare le lezioni, e la madre si scusò), le è stata fondamentale.
Il padre, ex calciatore di Serie C, le ha trasmesso l'ironia e la sfrontatezza, che lei porta sul palco.
"Papà è il mio Checco Zalone. Il suo modo di far ridere, di raccontare le storie, la mimica, il movimento delle sopracciglia. Il mio mettermi sul palco a tu per tu col pubblico deriva sicuramente da lui"
racconta. Le sue radici, dunque, sono un mix di dialetto e ironia paterna, disciplina e voce materna, una combinazione che la rende unica e inimitabile.
Oggi, Serena Brancale è la cantautrice più sorprendente che ci sia in circolazione. Ha un fidanzato pugile, Dario Morello, e non ha dimenticato i suoi sogni di un tempo:
"Ci penso spesso: aprirei una scuola di musica, la scuola della zia, già so il nome. Insegnerei, mi manca insegnare, l’ho fatto per otto anni".
La sua storia è un inno alla resilienza, alla forza dei legami familiari e alla capacità di trasformare il dolore in arte. Un percorso che, a dispetto delle avversità, l'ha portata a conquistare il successo con la sua autenticità e la sua sensibilità.
Cosa ne pensate del modo in cui Serena Brancale ha voluto tenere viva la memoria di sua madre?
E credete che la gavetta e le sconfitte possano rafforzare un artista?
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